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I disturbi alimentari, Impariamo a conoscerli meglio

I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE (DCA) possiamo definirli come un disagio, una sofferenza dove, per motivi vari e spesso complessi, ha inizio un alterato rapporto con il cibo e con il proprio corpo, tale da compromettere la qualità della nostra vita, dei nostri rapporti sociali ed influenzare fortemente la nostra autostima. Colpiscono soprattutto gli adolescenti, che essendo un periodo di passaggio tra l’infanzia e il diventare adulti, sono ovviamente i più vulnerabili.
Come ben sappiamo, visto che oggi se ne parla molto,  sono problematiche molto diffuse e in continuo aumento. Pensiamo che 8-10 ragazze su 100 soffrono di un disturbo alimentare, nella sua forma conclamata o, come accade più spesso, in una forma più sfumata, più “indefinibile”, le cosiddette forme bordeline, che se da una parte sono spesso meno gravi, dall’altra rischiano di rimanere sottostimate per molto tempo. Dobbiamo infatti considerare che dei casi che si rivolgono a strutture specializzate

la guarigione si ottiene solitamente nel 50% dei casi
il 30% migliora
il 30% tende a cronicizzarsi

Vediamo ora, quali sono i principali disturbi alimentari:

La BULIMIA NERVOSA ha una prevalenza compresa tra l’1 e il 3% ed è caratterizzata da
episodi di abbuffate, più o meno frequenti. Le abbuffate soni degli episodi, più o meno frequenti, in cui si comincia ad ingerire grosse quantità di cibo, con una forte sensazione di non riuscire a smettere, di perdere il controllo, non solo sulla quantità, ma anche sul tipo di cibo, ritrovandosi spesso a “ingurgitare” cibi che solitamente non corrispondono ai propri gusti, con modalità insolita, quale ad esempio in solitudine, di nascosto . In altre parole, il cibo in quei momenti viene a perdere la valenza che ha normalmente, non è più “utilizzato” come nutrimento e come momento piacevole da condividere con gli altri, ma risponde unicamente ad un bisogno imperante di RIEMPIRSI!  Le abbuffate sono poi seguite da un senso di colpa, tenendo presente che molto spesso si tratta di persone che “stanno a dieta”, che vogliono dimagrire, si ricorre quindi a quelli che si definiscono a  “comportamenti di compenso”, come l’uso di farmaci lassativi, diuretici o inducendosi il vomito. Si tratta di comportamenti di compenso fittizi , che non fanno altro che aggiungere un problema ad un problema. Questo vale soprattutto per il vomito  che può diventare una vera e propria dipendenza e può in alcuni casi, diventare un disturbo alimentare a sé, il cosìdetto VOMITING, in cui, anche se non ci sono delle vere proprie abbuffate, è presente quasi come rituale post-prandiale, il vomito autindotto. Una caratteristica che ritroviamo nella bulimia, ma che è comune a tutti disturbi alimentari, è la forte influenza che la forma e il peso del proprio corpo hanno nella valutazione di sé, della propria autostima. Il che comporta convivere con un profondo senso di fallimento se il peso non raggiunge l’obiettivo prefisso.

L’ANORESSIA NERVOSA,  ha una prevalenza che oscilla tra lo 0.5 e 1% e dato ancora più  sconcertante è che rappresenta la prima causa di morte per malattia, tra le giovani donne. L’ANORESSIA NERVOSA è  caratterizzata essenzialmente da:

rifiuto o incapacità a mantenere il peso corporeo al livello minimo adeguato alla propria età e costituzione, fino a raggiungere livelli di sottopeso molto gravi. In contrapposizione all’evidente sottopeso, le persone che soffrono di questa malattia hanno paura di aumentare di peso e percepiscono la propria immagine corporea in maniera distorta, continuando a vedersi, percepirsi grasse nonostante l’evidente sottopeso. Uno dei primi disturbi che accompagna il dimagrimento è l’amenorrea, cioè la scomparsa del ciclo mestruale per almeno 3 mesi consecutivi

Si distinguono 2 forme di anoressia,
il sottotipo BULIMICO o NON RESTRITTIVO, dove il digiuno è seguito da episodi di abbuffata, seguito a sua volta da senso di colpa. Si ricorre alle condotte eliminatorie, come accade nella bulimia, quali abuso di lassativi, diuretici, iperattività fisica e nei casi più gravi di vomito autoindotto, che è la causa principale delle gravi complicanze cardiache, come l’aritmia e l’arresto cardiaco
Il sottotipo RESTRITTIVO, dove l’alimentazione è fortemente ipocalorica, fino al digiuno completo e non sono presenti le condotte eliminatorie

Il DISTURBO DA ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA O BINGE EATING DESORDER (BED), ha una prevalenza non ben conosciuta, visto che si trova associato al soprappeso e  all’obesità. Si stima comunque  che una percentuale variabile tra l’1 e il 4%  della popolazione italiana è affetto da questo disturbo. È caratterizzato, come la bulimia, da episodi di abbuffata, senza che siano seguiti dai cosìdetti meccanismi di compenso. La conoscenza di questo disturbo alimentare, ha cambiato molto, da parte degli “addetti ai lavori”, la modalità di affrontare e curare un problema tanto diffuso e in continuo aumento, come l’obesità. Fino a non molto tempo fa infatti, il paziente obeso veniva visto unicamente come una persona senza forza di volontà,  a cui imporrete, perché incapace di farlo autonomamente, regole o, per usare una definizione terrificante a mio avviso, REGIME alimentare rigido e controllato. Oggi si è arrivati finalmente a conoscere e a capire le motivazioni più profonde, fisiologiche e psicologiche, che portano una persona a mangiare senza rispettare le proprie di fame e  sazietà.